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Fratelli di Tota

Non è l’inizio di un inno nazionale e Tota non è una nazione tra l’Armenia e la Georgia. Alessandro Tota è un bravissimo fumettista e “Fratelli” è il suo secondo romanzo a fumetti pubblicato da Coconino. Dopo il pluripremiato e apprezzato “Yeti”, Alessandro Tota torna con un tratto e una storia più dura e meno delicata di quella del precedente libro. In bianco e nero, riprende la storia cominciata qualche hanno fa sulla rivista Canicola e la conclude con una nuova storia sempre ambientata a Bari. Città di nascita dell’autore che da diversi anni vive e lavora a Parigi. Tra Bari e Parigi, Alessandro ha vissuto a Bologna dove si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti e dove ha dato vita al gruppo Canicola insieme a diversi altri autori.

Dal sito di MODO prendo a prestito questa sintesi tratta da Internazionale sul libro

“I giovani narrati da Tota sono crudeli, non patinati. I suoi racconti sono al tempo stesso una metafora e un resoconto puntuale della schizofrenia del mondo contemporaneo, privo di una linea d’orizzonte”Internazionale

Domenica 25 settembre 2011 alle ore 19.00 presso MODO Infoshop di Bologna in Via Mascarella 24/b avrò il piacere di fare quattro chiacchiere con Alessandro Tota sul suo nuovo libro.

Di Alessandro avevo già parlato qui a proposito del suo Batman.

Il SITO di Tota. La scheda del libro Coconino Press

Il festival di Internazionale a Ferrara nr1

Lo scorso fine settimana ho assistito a tre incontri interessanti al festival di Internazionale a Ferrara. Del primo “voyage en italie” ho visto solo l’ultima parte. Si trattava di un incontro con due fumettisti francesi, David B. E Emmanuel Guibert condotto dal super espertone Matteo Stefanelli. David B. Ha parlato della loro possibilità, come autori, di sperimentare nuovi modi di raccontare le loro storie grazie all’Association, storica casa editrice francese. Ha parlato del suo libro “il grande male”. La drammatica storia della malattia del fratello. Mentre Guibert ha raccontato del suo rapporto di amicizia tra lui e il protagonista del suo libro “la guerra di Alan”. Ho ascoltato come le parole dell’autore si caricavano di passione nel raccontare e di come la vera storia di Alan sia diventata una storia di Guibert. Raccontare la storia di qualcuno, indagare nella memoria di chi aiuta la ricostruzione di quella storia, impossessarsi di piccoli episodi di vita, creano un forte legame con il protagonista. E Guibert era molto appassionato nel suo racconto, ha usato parole molto coinvolgenti. Questo particolare mi ha colpito perché mi è sembrato di rivivere quella passione che mi ha coinvolto nel raccontare la storia di Gioacchino Virga nel mio libro Stalag XB. In questo caso, un mio parente mai conosciuto, che via via ne ricostruivo la storia sentivo sempre più la sua mancanza (Gioacchino è morto nel lager dove è stato deportato). Quel poco che ho sentito mi è sembrato molto interessante. Entrambi gli autori sono stati presenti con delle mostre alla quarta edizione di BilBOlbul, ed entrambi hanno pubblicato in Italia con Coconino. Sul sito di Internazionale potete vedere il video dell’incontro. Buona visione.