Oggi vi vorrei segnalare quest’articolo de Il Post che parla di un uomo d’affari che ha speso 30 milioni di dollari in denaro e azioni per acquistare TweetDeck, un applicativo con molte funzionalità per usare al meglio twitter il famoso social network di messaggini. Io uso Echofon per Iphone e mi trovo molto bene, ma ho subito scaricato TweetDeck, è gratuito. Lo proverò, sono curioso. Anche Echofon appartiene a lui.
Certo che 30 milioni di dollari per comprare un applicativo da regalare, mi sembrano tanti, eppure questa sembra essere la nuova strada del business, regalare per poi vendere qualcosa di collaterale. Non solo, l’obiettivo è quello di creare comunità enormi a cui poter proporre qualcosa, Diciamo che ancora non è chiaro come ciò potrà essere usato al meglio, infatti è il problema di Facebook o Youtube.
Comunque in molti scommettono su queste grandi comunità.
“Bill Gross ha 52 anni, è un uomo d’affari ed è solitamente descritto con la sbrigativa definizione “pioniere del web” per le sue numerose attività svolte nei primi anni di vita dei siti internet. Nel 1996, Gross fondò Idealab, un incubatore aziendale nato per aiutare le società a sviluppare le loro idee e a farle rendere sul mercato. Sopravvissuto agli sconquassi causati dal flop della new economy, Gross negli ultimi anni si è dato da fare e ha investito molte risorse nelle società nate intorno a Twitter attraverso la propria nuova azienda UberMedia. E proprio UberMedia sta per concludere un nuovo importante affare, che le consentirà di entrare a breve in possesso di TweetDeck, uno dei programmi più utilizzati per gestire e inviare i messaggi attraverso Twitter.
La società di Gross spenderà 30 milioni di dollari in denaro e azioni per acquistare TweetDeck, che negli ultimi due anni è riuscita a ottenere 5 milioni di investimenti. La notizia dell’acquisizione è stata data da TechCrunch. L’accordo non sarebbe ancora del tutto formalizzato, ma le parti avrebbero già firmato alcuni patti di massima per dare il via libera al cambio di proprietà.” potete continuare a leggerlo su Il Post