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Scribing che passione

Con “scribing” si intende la tecnica usata per visualizzare concetti in fornato grafico. Cioè con il disegno si rappresenta alcune idee o concetti che solitamente una voce fuori campo o un narratore vuole spiegare agli utenti. Questo tipo di comunicazione è molto efficace perché fa collaborare la voce e il disegno con l’obiettivo di rendere semplice e immediato ciò di cui si sta parlando.
Lo scribing viene usato sia per convegni, conferenze, dove un disegnatore illustra in diretta i concetti espressi dall’oratore oppure si tratta di video che fanno vedere come un’animazione il disegno che l’illustratore realizza.
Di solito questi disegni contengono delle scritte che focalizzano l’attenzione dell’utente.
Nel processo comunicative sempre più frequentemente si afferma l’esigenza di una sintesi grafica ma anche scritta, penso a tumbir e twitter.
La sintesi è sinonimo di immediatezza e di focalizzazione a cui poi segue l’approfondimento e l’analisi. Ma il punto di partenza è sempre più spesso un segno, una parola di sintesi di concetti immediati. Gli hashtag sono l’esempio più eclatante.

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Tornando allo scribing, credo che l’utilizzo di questa tecnica molto efficace sempre più avrà maggiore impiego nella comunicazione.
Qui di seguito vi riporto il video che abbiamo realizzato per Ramtime,
i disegni sono di Gabriele Peddes e la parte video di Gisella Gasperi.

Mentre qui vi riporto una foto di uno scribing realizzato durante una conferenza, quindi in diretta, disegnato da Gianluca Constantini.

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Blog vs social network?

LAVORO+SOCIAL+NETWORK

È un bel po’ che trascuro il mio blog ma questo è un periodo in cui preferisco una comunicazione più veloce e meno impegnativa e così mi ritrovo più facilmente sui social network come facebook o Google+ il primo per condivisioni con amici il secondo per relazioni con comunità di affinità, come fumettari, esperanto (la mia passione del momento poi ve la racconto) e corsi d’inglese. Anche twitter ho trascurato un po’ perché richiede un’interazione più impegnativa e dialoghi più serrati e veloci. Al momento preferisco svolazzare senza troppo impegno, eppure in questo momento sto lavorando molto sulla comunicazione e le strategie web con il progetto RAMTIME la nuova creatura di cui sono molto fiero.

Stiamo lavorando a nuovi progetti, di questi, qualcuno è già in piena attività come il Festival SiciliAmbiente (un documentary film festival che si svolge a San Vito Lo Capo in Sicilia) e Made in Castel Volturno di cui avevo già parlato qui in occasione della mostra di Martina Merlini in RAM Hotel.

Quindi a breve arriveranno i post su questi progetti ma nel frattempo mi piacerebbe sapere se anche ad altri blogger capitano questi periodi di allontanamento dal proprio blog e cosa ne pensate voi pochi ma cari lettori del mio blog?

Improvvisare o pianificare?

Sempre più si diffonde tra le aziende la necessità di attivare una comunicazione verso l’esterno, solitamente utilizzando i social network più diffusi come facebook o Twitter ma anche altri, Linkedin, Foursquare, ecc ecc.
Questo tipo di attività mira a marcare una presenza in rete del brand e delle attività messe in campo dall’azienda. Servizi commerciali, libri o presentazioni di libri se sono editori, eventi, incontri ecc ecc.

In genere viene individuata una persona all’interno dell’azienda che dedica qualche ora la settimana contemporaneamente alla sua normale attività. Poi viene anche affiancata spontaneamente da altri collaboratori, tutti uniti dall’obiettivo comune del miglioramento economico della loro azienda.

Questo approccio non lo considero molto efficace, perché solitamente si mettono in campo iniziative spontanee e poco incisive. Non c’è un lavoro per l’individuazione delle comunità di riferimento con cui entrare in relazione. mancano le competenze per far ciò. Quindi questo lavoro è privo di una vera e propria pianificazione di una qualche strategia.

Questo porta a piccoli risultati o a risultati insignificanti che lasciano spazio solo alla frustrazione e alla convinzione che il web non è poi questa grande risorsa di cui tutti parlano.

In particolare le piccole e medie imprese, non ritengono di dover investire tempo e risorse da dedicare all’elaborazione di strategie di successo. D’altra parte non è facile fare una scelta in tal senso se non si conoscono bene quali risultati si possono ottenere.

Creare una strategia di successo vuol dire conoscere bene i meccanismi dei social network, delle comunità di relazioni nel web e della rete in genere.

Realizzare una strategia di successo vuol dire mettere in atto diverse azioni, anche fallimentari, che però permettano la messa a punto delle attività più idonee per il raggiungimento degli obiettivi.

Però non esistono strategie di successo se non ci sono obiettivi chiari da raggiungere, e questo è uno dei problemi che al momento mi sembra affacciarsi più di ogni altro tra le imprese. Mancanza di obiettivi e confusione tra piani strategici e finalità delle attività da mettere in campo. Così spesso l’imprenditore è alla ricerca della grande idea comunicativa di successo invece di pensare all’impresa nel suo insieme. Insomma è uno sbocciare di pagine facebook e profili twitter che poi vengono più o meno abbandonati strada facendo.

Parliamo di social network

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Vi segnalo questo incontro che si terrà mercoledì 12 dicembre ore 18,30 a Bologna alla BIBLIOTECA RUFFILLI in Vicolo Bolognetti 2 a cura di WebLibero.
Si tratta di un nuovo incontro dedicato alla rete, che indagherà sul mondo dei social network.

Insieme ad Anedo Torbidoni di WebLibero provereremo ad interrogarci su alcune questioni cruciali del mondo dei social network. Questioni che ci permetteranno di comprendere la direzione verso cui si muove la rete.

Possiamo fermarci a Facebook e Twitter o proviamo a comprendere cosa ci sta dietro l’esigenza del mettersi in relazione, di fare comunità oggi, della nascita di nuovi sn?

Quali sono i meccanismi che permettono lo sviluppo di una rete comunicativa efficace legata ad una città o a un territorio?

Quali sono le esigenze dei vari attori in gioco e quale applicazione web può garantire un flusso comunicativo diverso per obiettivi, ruoli e responsabilità?

Non meno importante è comprendere cosa significa partecipazione, soprattutto quando parliamo di comunità di cittadini e di istituzioni pubbliche. Quali sono i problemi tecnologici e di comunicazione che vanno affrontati per sviluppare la progettazione partecipata?

Basta pensare come è cambiato il nostro approccio ai social network più famosi da quando li abbiamo utilizzati la prima volta ad adesso. Come sono cambiati gli stessi e come continuano a mutare.
Queste sono alcune riflessioni che WebLibero mette in campo per affrontare il tema dei sn, ma ci aspettiamo che altre domande e risposte verranno dai partecipanti.

Il nuovo scenario dell’editoria digitale il 30 maggio

Continuano le serate a Vicolo Bolognetti sulle Risorse del WEB a cura dell’Associazione Web-Libero di cui faccio parte anch’io. Sul prossimo incontro del 30 maggio potete leggere questo breve articolo.

Quello precedente verteva su come aumentare le opportunità professionali attraverso il web. in poche parole, si fa per dire, come promuovere e portare avanti un progetto commerciale o culturale utilizzando le risorse gratuite che la rete mette a disposozione.

Insieme ad Anedo Torbidoni di Web-Libero ha partecipato Francesco De Nobili che ha presentato in modo molto efficace come affrontare un progetto web, quali errori evitare e soprattutto come utilizzare i social network. Ha presentato la sua diretta esperienza con il sito ComunicazioneLavoro e l’ebook che racchiude tanti utili suggerimenti. L’ebook lo potete scaricare gratuitamente poiché all’iscrizione vi danno una ricarica di 3 euro mentre l’ebook ne cosa 2,99. Su Comunicazionelavoro trovate tutte le istruzioni.

Anedo ha posto l’attenzione sulle nuove opportunità che si presentano a chi crea progetti sul web, opportunità che a volte non direttamente sembrano collegate con l’attività promossa. Come l’essere chiamato come esperto di un determinato settore, la possibilità di scrivere articoli in riviste specializzate e tante altre.

Come al solito questi incontri non sono fatti per esperti informatici, hanno l’obiettivo di dialogare con coloro che hanno dei progetti da sviluppare in rete e per creare un momento di discussione dove condividere le competenze professionali. Infatti, è proprio dalle relazioni e dalla condivisione che possono nascere progetti innovativi. Questo nuovo atteggiamento verso gli altri ancora da molti non è compreso, anzi emerge spesso una diffidenza verso la rete e la condivisione. Una diffidenza che penalizzerà nel tempo. Questo è da tenere bene in considerazione soprattutto per quei settori che del copyright ne fanno un vangelo. Vi ricordo cosa è successo con la musica e di come la corsa protezionistica ha determinato la trasformazione radicale del mercato a danno degli editori discografici tradizionali.
Ritornando al nostro incontro, possiamo dire che anche le domande dal pubblico hanno contrinuito ad arricchire il dibattito, si è parlato anche di Twitter oltre che di Facebook e Youtube.

il prossimo incontro si parlerà di editoria digitale. Dalla lotta dei formati alla rivoluzione delle professionalità nel settore editoriale: i lettori e le case editrici nel confronto con la tecnologia digitale.
Ne parleranno Anna Maria “Amalibri” (di eBook Club Italia), Francesco De Nobili (responsabile web marketing di Area51 Publishing), Mauro Sandrini (autore de “Elogio degli e-book“) e Anedo Torbidoni (Web Manager).

Vi lascio con questo pensierino:
se prima o poi tutti i contenuti digitali e quindi anche i libri potranno divenire gratuiti, quale sarà il futuro degli editori e autori?
Fatemi sapere cosa ne pensate lasciando un commento.

Laboratorio teorico-pratico individuale sul web

Ogni tanto torno sul progetto Scrivere per il web che già da diversi anni affronta la tematica del web non tanto dal punto di vista tecnico ma da quello delle idee e dei contenuti. In RAM proseguono i corsi di base e il laboratorio, ma nel 2012 inauguriamo il Laboratorio  individuale con lo stesso percorso didattico del Laboratorio con più partecipanti. Ci siamo accorti che molti non riescono a partecipare per via degli orari che proponiamo, tardo pomeriggio-sera, e allora abbiamo pensato di concordare dei percorsi individuali nel tentativo di rispondere all’esigenza di chi necessita di orari flessibili e su misura. In questo caso gli obiettivi del modulo sono individuali e quindi più mirati.

Nel frattempo ancora per questa settimana sono aperte le iscrizioni all’edizione del Laboratorio in partenza il prossimo 2 febbraio, il sito
di riferimento resta sempre lo stesso Scrivereperilweb.web-libero.it Continua a leggere

Blog, socialnetwork e pensieri estivi

Da quando è nato paroledisegnate, il nuovo blog dedicato al lettering, sento la necessità di ridefinire il terreno d’incontro con voi visitatori del mio blog.  Fino ad ora mi sono barcamenato tra fumetto e editoria, lettering e scrittura, tecnologia e il mio personale punto di vista sulle cose attorno a me.
Con l’arrivo di noicimettiamoilbecco molte delle mie energie si sono convogliate nella produzione d’approfondimenti e segnalazioni della ricca produzione culturale e sociale in rete, sull’organizzazione di nuovi progetti e proposte che dall’autunno caratterizzer‡ il sito targato Becco Giallo.

Ho iniziato questo post parlando del nuovo blog paroledisegnate, un luogo dove approfondire l’interesse verso il mondo della scrittura disegnata. Argomento abbastanza affrontato nel campo del design e molto meno in quello del fumetto. Ho scoperto con meraviglia che l’argomento suscita un inatteso interesse. Ad allargare l’attenzione contribuiscono alcuni post dedicati alla fine della scrittura a mano e all’alfabeto corsivo imparato a scuola da bambini.

A contribuire alla mia bassa produttività sul blog ha contribuito twitter.
Infatti, anche twitter assorbe molto della mia attenzione. In questo periodo su twitter sto seguendo molti blogger interessanti e i filoni del mio interesse sono diversi. Dal mondo del fumetto all’editoria in genere, dalla politica internazionale a quella italiana. Ciò che m’interessa di twitter è la possibilità di ricercare argomenti e trovare spunti interessanti. Soprattutto sono io che decido quali informazioni mi sembrano interessanti e quali utenti seguire. Non devo cercare tra le tantissime informazioni, commenti, video o segnalazioni su facebook che spesso trovo poco interessanti. Fb, lo apro più di rado, per verificare messaggi e commenti che mi riguardano personalmente. A proposito, avete notato che su FB ci auguriamo di rincontrarci con i vecchi amici e compagni di scuola, e quasi mai avviene? Forse su FB ci permettiamo di soddisfare il nostro superficiale bisogno di inondare con il nostro amore il prossimo. “Mi piace”, “mi piace” e “mi piace” e con un click ci sentiamo vicini al nostro amico al quale ricambiamo un suo precedente “mi piace” ad una nostra frase ad effetto. Non snobbo affatto FB perché mi ha permesso di conoscere tante persone e le rimpatriate virtuali con i vecchi compagni di scuola e amici di un tempo mi fanno molto piacere. Per chi non conosce il meccanismo di twitter, la differenza sostanziale sta nel fatto che non chiedi o ricambi l’amicizia a nessuno. Tu segui chi scrive cose che t’interessano e non è detto che questi ti seguiranno. Tu scrivi quello che a te interessa e qualcuno ti seguirà. Se ti chiami M.M. Lupoi, il gran capo del fumetto targato Panini, avrai 108.000 followers se ti chiami Marco Ficarra elimina gli ultimi tre zeri e i conti tornano.

Per ritornare sul tema ridefinizione del mio blog, aggiungo che continuerò a parlare dei miei disegni e dei miei fumetti. Attualmente sono anche quelli molto in calo e la responsabilità è anche al mio impegno sul fronte lettering. Al momento vi lascio un po’ in sospeso, ma presto vi descriverò per bene di cosa sdi tratta. Vi dico solamente che la mia estate la sto passando tra i libri. Unico indizio è il “Pogo” di Walt Kelly.

Non mancherò di continuare a parlarvi del mio Stalag XB e dei suoi continui sviluppi. A breve anche su questo fronte ci saranno delle interessanti novità. Giusto per rimanere sull’onda dei giochi per l’estate, l’indizio è questo: non sarà di carta.

Comunità on line e applicativi gratuiti

Oggi vi vorrei segnalare quest’articolo de Il Post che parla di un uomo d’affari che ha speso 30 milioni di dollari in denaro e azioni per acquistare TweetDeck, un applicativo con molte funzionalità per usare al meglio twitter il famoso social network di messaggini. Io uso Echofon per Iphone e mi trovo molto bene, ma ho subito scaricato TweetDeck, è gratuito. Lo proverò, sono curioso. Anche Echofon appartiene  a lui.
Certo che 30 milioni di dollari per comprare un applicativo da regalare, mi sembrano tanti, eppure questa sembra essere la nuova strada del business, regalare per poi vendere qualcosa di collaterale. Non solo, l’obiettivo è quello di creare comunità enormi a cui poter proporre qualcosa, Diciamo che ancora non è chiaro come ciò potrà essere usato al meglio, infatti è il problema di Facebook o Youtube.
Comunque in molti scommettono su queste grandi comunità.

“Bill Gross ha 52 anni, è un uomo d’affari ed è solitamente descritto con la sbrigativa definizione “pioniere del web” per le sue numerose attività svolte nei primi anni di vita dei siti internet. Nel 1996, Gross fondò Idealab, un incubatore aziendale nato per aiutare le società a sviluppare le loro idee e a farle rendere sul mercato. Sopravvissuto agli sconquassi causati dal flop della new economy, Gross negli ultimi anni si è dato da fare e ha investito molte risorse nelle società nate intorno a Twitter attraverso la propria nuova azienda UberMedia. E proprio UberMedia sta per concludere un nuovo importante affare, che le consentirà di entrare a breve in possesso di TweetDeck, uno dei programmi più utilizzati per gestire e inviare i messaggi attraverso Twitter.

La società di Gross spenderà 30 milioni di dollari in denaro e azioni per acquistare TweetDeck, che negli ultimi due anni è riuscita a ottenere 5 milioni di investimenti. La notizia dell’acquisizione è stata data da TechCrunch. L’accordo non sarebbe ancora del tutto formalizzato, ma le parti avrebbero già firmato alcuni patti di massima per dare il via libera al cambio di proprietà.” potete continuare a leggerlo su Il Post