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Disegni in mostra / Ecolalie

Questo sabato 26 novembre a RAM Hotel l’inaugurazione di una mostra molto interessante. Si tratta di Ecolalie di Massimo Manzali, questo è il suo blog.

Ecolalia è un disturbo del linguaggio che consiste nel ripetere involontariamente, come un’eco, parole o frasi pronunciate da altre persone. Nell’intenzione dell’autore, ecolalie diventa una sovrapposizione e una ripetizione di personaggi disegnati che riempono le pagine dei suoi taccuini.

Come racconta Alberto Sebastiani nell’introduzione al catalogo che troverete in mostra “Ed eccoci in un grottesco spettacolo di inseguimenti e sparatorie in cui tutti urlano “al mostro!”. Come un’ecolalia, un’abitudine a ripetere parole nel discorso, o un disturbo del linguaggio, una sorta di tic, quasi un’ossessione involontaria. Manzali irride il desiderio di mostri. Li cercano (senza successo?) Batman malconci, ispettori alla Dick Tracy e altri tra mille citazioni dal fumetto, specie americano, e dal cinema alla Ed Wood. Ecolalie è il titolo, manca un sottotitolo. Magari da un classico dei b-movies sugli alieni, o da un horror su mostri e vampiri, zombies e altro. Quelli che oggi fanno ridere, perché grotteschi o perché evocano ricordi di improbabili paure. Trovate il vostro sottotitolo, andrà benissimo. Ma chiedetevi perché fa ridere, oggi. Scoprite il mostro.

Come sempre sarà una bella occasione per guardare una bella mostra, fare delle piacevoli chiacchiere in compagnia e farsi dedicare il catalogo dall’autore. RAM Hotel è in Via San valentino 1F a Bologna.

Una simpatica curiosità, l’autore lo abbiamo conosciuto tramite twitter, i suoi disegni ci hanno colpito, lo abbiamo contattato non sapendo in quale parte del mondo vivesse. Il caso ha voluto che a separarci erano appena qualche decina di metri. Possiamo dire che abbiamo decisamente risparmiato le spese di viaggio.

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Li’l Abner quando la traduzione fa la differenza

Ieri, durante il Cesena Comics, insieme a Fabio Gadducci e Andrea Plazzi avendo qualche ora prima dell’incontro con Davide Osenda, abbiamo pensato che “da poeri fioli foresti” non potevano far di meglio che entrare in una fumetteria. Dal quale io sono uscito con una pubblicazione di Li’l Abner,
personaggio dei fumetti creato nel 1934 da Al Capp. Tutto contento mi pregustavo la lettura nel treno di ritorno. Purtroppo grande la delusione quando mi sono accorto che la traduzione non era quella fantastica di Ranieri Carano che con la sua commistione di parole e frasi liberamente tratte dai nostri dialetti, ha interpretato in modo delizioso il linguaggio degli abitanti del miserabile villaggio montano di Dogpatch.
“…come dice lori- non è affare nostro qua su, quel che fa lori, la’ giù!!” se non è poesia questa, è qualcosa di simile.
Qui potete trovare un approfondimento su Li’l Albner. Ne avevo sentito parlare da Mirko Tavosanis di questa storia della doppia traduzione che ne ha determinato l’esito tra il pubblico nostrano. Infatti la prima traduzione era in un italiano standard che non dava bene idea del linguaggio originale, successivamente è grazie alla felice intuizione di Ranieri Carano che la storia riscuote grande successo, pubblicato sulla rivista Linus.
Qui potete leggere una vignetta tradotta da Ranieri Carano

Mentre questa qui sotto è tradotta in italiano standard.

Un anno di blog, il viaggio continua!

In questa foto lo stessa rete della testata del blog (in orizzontale), un anno dopo.


Che dire, è passato un anno da quando ho aperto questo blog e non posso nascondere che per me è diventato in poco tempo uno strumento molto utile e anche divertente. Utile perché lo uso sia per dare informazioni sulle mie presentazioni di Stalag XB che compie pure lui un anno (abbondante è uscito a luglio 2009), sia per parlare di fumetti e del lettering del fumetto in particolare. Il corso che tengo all’Accademia di belle Arti di Bologna mi ha suggerito l’idea di tenere anche delle lezioni on line del programma di FontLab Studio 5. Insomma un occasione per parlare di fumetto e non solo. Di parlare di tecnologia legata al disegno e di mostrarvi i miei disegni o i miei progetti. Molta attenzione l’ho dedicata anche al sito 8settembre1943.inf, la storia dei militari italiani deportati dal nazismo, al viaggio nei luoghi della deportazione, storia legata al mio libro. Proprio oggi ho pubblicato dei nuovi aggiornamenti e prossimamente insieme ai “viaggiatori” vi informeremo dei nuovi progetti di documentario e di nuovo sito in allestimento. Questo blog mi ha permesso di condividere con tanti “non bolognesi” la bella iniziativa che l’Unità di Bologna ha pubblicato nelle pagine locali che ha riscosso molti apprezzamenti. Per me un bilancio positivo.